Il magico potere del riordino di Marie Kondo.
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Il magico potere del riordino di Marie Kondo.

Il magico potere del riordino di Marie Kondo è un libro molto famoso, il titolo fa capire l’argomento che tratta, e vi sarà sicuramente capitato di leggere articoli o di sentirne parlare in radio o in televisione.

Il magico potere del riordino di Marie Kondo.
Il magico potere del riordino di Marie Kondo.

Visto il gran parlare su questo libro, l’ho acquistato per curiosità, ma era rimasto per anni in libreria. Sarà stata forse la quarantena (un periodo che ha fatto scattare la scintilla sul migliorare me stessa), ma a distanza di tanto tempo l’ho iniziato a leggere.

Di cosa parla “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo.

Come già detto, il titolo ci aiuta a capire l’argomento che viene trattato, ovvero gli effetti benefici che riceviamo iniziando a riordinare il proprio spazio, la nostra casa o stanza nel caso di adolescenti.

Il magico potere del riordino di Marie Kondo fornisce delle linee guida generali su come affrontarlo al meglio e consiglia come gestire le varie categorie.

Buona parte del libro si occuperà di come riorganizzare i vestiti e fornisce anche consigli su come piegarli. Anch’io ho provato questi consigli e confermo che il mio armadio ringrazia: avendo un colpo d’occhio maggiore sul vestiario, non si rischia di utilizzare sempre gli stessi che sono più in vista o a portata di mano.

Nel libro viene trattato una precisa sequenza per la gestione del riordino: vestiti -> libri -> carte (intese come estratti conto, ricevute, coupon, ecc… è evidente che non parla di contratti di affitto, rogiti o documenti d’identità che, invece, devono essere conservati al meglio) -> oggetti misti -> ricordi.

Cosa mi ha lasciato perplessa.

L’autrice del libro consiglia di liberarsi degli oggetti che non usiamo da almeno un anno, da quelli mai usati anche se nuovi e, soprattutto, per quanto riguarda l’abbigliamento, chiede di toccarlo per ascoltare i sentimenti che questi ci fanno provare. Se questi sono sentimenti positivi non c’è motivo di buttarli, ma teniamoli ancora con noi; nel caso contrario, se il capo non ci trasmette niente, bisogna ringraziarlo (sì, avete capito bene: ringraziare il capo di abbigliamento) e buttarlo. 

Vi devo confessare una cosa… io non ho ringraziato i vestiti o gli oggetti che ho buttato! Mea culpa, ma è un modo di fare molto distante dal nostro pensiero occidentale e credo sia invece molto vicino alla cultura orientale della scrittrice.

Ho storto anche il naso per quanto riguarda il tema libri: amo tantissimo leggere e negli anni ne ho comprati molti, molti di più di quelli che consiglia di conservare il metodo KonMarie (abbreviazione di Kondo Marie), quindi ho personalizzato il riordino dei miei amati libri, eliminando solo quelli che non mi sono piaciuti o quelli che non avrei certamente mai più letto.

I libri “scartati” li ho portati in un negozio che compra libri usati e quelli che non mi ha ritirato li porterò a un’associazione che in alcuni periodi dell’anno allestisce mercatini con oggetti vari per raccogliere dei fondi.

Un altro tema affrontato che mi lascia dubbiosa è il tema dei ricordi, nello specifico le fotografie. Come molti di voi, avendo una macchina fotografica digitale, abbiamo ridotto notevolmente le stampe delle fotografie, ma quelle che ho fatto stampare ho deciso di conservale e custodirle gelosamente. Forse il mio attaccamento a questo tipo di ricordi è legato al fatto che ho due figlie e mi rendo conto che crescono velocemente e raggiungono tanti traguardi importati che abbiamo immortalato e che non voglio dimenticare.

Cosa ne penso.

Il magico potere del riordino di Marie Kondo mi ha aiutato a sistemare al meglio i miei spazi e, se inizialmente pensavo che l’autrice fosse una mezza pazza, procedendo con la lettura del libro sono riuscita a capire meglio la sua filosofia e ad adattarla alle mie esigenze.

Il libro aiuta a capire che sistemando la propria casa questo ci darà modo di affrontare in maniera razionale anche altri aspettavi della vita, come può essere il lavoro o la salute (nel libro vengono riportate alcune esperienze di Marie Kondo e riferisce che alcune clienti hanno iniziato a prendersi cura di se stesse e hanno perso qualche chilo senza affrontare delle vere diete). Personalmente posso confermare che, una volta che ho sistemato le mie cose, mi sono sentita molto meglio e orgogliosa del lavoro fatto: avendo tutto sotto controllo, posso permettermi di occuparmi di altre cose o situazioni che mi interessano.

Il metodo KonMarie non è legge assoluta, non dovete effettuare il riordino esattamente come viene indicato, ognuno di noi ha la propria personalità e le proprie esigenze; quindi è giusto cercare di migliorare, ma adattando il tutto a noi stessi. La stessa autrice racconta che prima di aver trovato il suo metodo ne ha provato vari, con alcuni si è resa subito che non erano adattabili a lei, con altri lo ha capito dopo un certo periodo di prova.

Trovo geniale l’idea di piegatura dei vestiti, fatta in modo da riconoscere subito la maglietta e la scelta è facilitata se non si accatastano una sull’altra, ma se si mettono una accanto all’altra.

Ho constatato che, purtroppo, avevo tanto abbigliamento che non usavo perché non mi stava bene o non mi piaceva più, tanti oggetti che compravo ma non mi servivano e quindi utilizzati pochissimo o niente, adesso che ho riordinato mi sento più “leggera” e dopo aver visto quanta roba inutile avevo affronto gli acquisti in maniera più consapevole.

Voi avete letto “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo e cosa ne pensate?

Sara

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