
San Pietroburgo #2.
Dopo aver fatto un primo “assaggio” della città (se ti è sfuggito qui trovi il primo post), il secondo giorno abbiamo optato per un tour organizzato che ci permettesse di visitare il massimo possibile con i biglietti delle varie attrazioni compresi ed un mezzo di trasporto sempre disponibile: vista l’ottima esperienza a Mosca, ci siamo affidati a questo tour di Civitatis .

Il tour scelto da noi, della durata della giornata intera (circa 8 ore), comprendeva una guida qualificata in italiano ed un minibus con autista dedicato che ci portava alle varie tappe, ed i biglietti di ingresso delle varie attrazioni compresi. In questo tour abbiamo visto tantissimo, abbiamo accumulato tante informazioni, ma ci siamo anche rilassati perché eravamo gli unici ad aver acquistato questo giro e sono stati seguiti i nostri ritmi (anche se verso la fine la nostra accompagnatrice continuava a chiederci se volevamo riposarci un pò ;P), quindi Julia (la nostra accompagnatrice) ci ha raccontato, in un ottimo italiano, i dati essenziali di ogni posto visitato, ma in maniera molto interessante e anche con aneddoti divertenti e, rispetto ad altri viaggi, ci siamo quasi riposati perché avevamo a disposizione un minibus con autista che ci lasciava e ci riprendeva in prossimità dei luoghi di interesse.
Cattedrale di Sant’Isacco.

La prima tappa del nostro tour è stata la Cattedrale Sant’Isacco, la chiesa più alta di San Pietroburgo, la cui cupola dorata è una delle più grandi al mondo.
All’esterno le facciate sono abbellite da 112 colonne di granito rosso che le danno un aspetto massiccio e imponente. Julia ci ha raccontato un particolare “macabro” sulla cupola: è ricoperta da lamine di rame ricoperte da un compito di oro e mercurio che veniva applicato scaldandolo con una fiamma. I vapori di mercurio generati da questo procedimento venivano respirati dagli ignari operai, i quali entro breve tempo morivano per avvelenamento del sangue.

Al suo interno, oltre alle classiche iconostasi e mosaici dai bellissimi colori, si possono ammirare anche stampe e modellini che raccontano la storia della sua costruzione.

Fuori dalla cattedrale si trova il giardino di Alessandro (Aleksandrovsky sad), alla cui estremità sorge un imponente monumento equestre in bronzo dello zar Pietro I il Grande a cavallo che sembra quasi volere saltare con un balzo il fiume Neva che scorre a pochi metri di fronte alla statua; interessante notare che le scritte sono da una parte in cirillico, mentre d’altro sono in caratteri latini (questo perché lo zar era affascinato e “strizzava l’occhio” all’Europa).


Isola Vasil’evskijci.
Il giro è proseguito attraversando il Ponte dell’Annunciazione per andare sull’isola Vasil’evskijci. Qui si trovano vari musei e palazzi nobiliari.

Noi ci siamo fermati davanti all’accademia delle belle arti per ammirare le due “sfingi di San Pietroburgo” importate da Tebe in Egitto nel 1832 (come spiegato sull’incisione del piedistallo) e posizionate qui sul lungofiume Neva.

Abbiamo proseguito sul lungofiume fino ad arrivare alla Piazza della Borsa. Dove si trovano due alte e grosse colonne rosse, adornate con sculture raffiguranti barche e 4 statue di donne che rappresentano i fiumi della Russia, le cui cime ospitavano i fari che segnalavano l’imbocco dell’antico porto commerciale. Julia ci ha raccontato che, quando vennero costruite nell’800, lo zar diede un consistente premio in denaro ai primi 3 mercanti che fossero giunti al porto commerciale con le loro navi piene di mercanzie.
Fortezza e Cattedrale San Pietro e Paolo.

Lasciato l’imbocco dell’antico porto commerciale, abbiamo attraversato il ponte Birzhevoy e si segue la strada fino ad arrivare alla Fortezza di San Pietro e Paolo, situata su un isolotto (Isola delle Lepri) lungo il corso della Neva, praticamente sulla sponda opposta al museo dell’Hermitage.

E’ una cittadella fortificata fatta costruire dallo zar Pietro il Grande e che contiene al suo interno edifici che assunsero varie funzioni nel corso dei secoli: residenze della corte e del tesoro, prigione, tribunale.

L’edificio sicuramente più importante è la Cattedrale di San Pietro e Paolo, che ha in pratica il ruolo di mausoleo degli zar: infatti al suo interno si trovano le tombe di quasi tutti gli zar e zarine di Russia.

Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato.

Una volta terminato il tour della fortezza, abbiamo attraversato la Neva sul Ponte Troitskiy (simbolo dell’alleanza Russia-Francia che, in origine, sarebbe dovuto essere costruito da Gustave Eiffel, ma poi il suo progetto fu abbandonato) e siamo andati a visitare la splendida Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato.

E’ senza dubbio la chiesa più bella di San Pietroburgo, e richiama vagamente l’aspetto della Cattedrale di Basilio della Piazza Rossa a Mosca, perché è stata costruita appositamente con richiami architettonici medievali russi. Fu fatta costruire dallo zar Alessandro III esattamente sul luogo in cui nel 1881 il padre zar Alessandro II fu vittima di un attentato dinamitardo, in seguito al quale morì per le ferite riportate.

Al suo interno si possono ammirare fantastici mosaici e decorazioni, oltre al baldacchino costruito attorno al punto preciso in cui era scoppiata la bomba dell’attentato. Ha cinque cupole a cipolla, le cui volte all’interno sono tutte decorate a mosaico.

Complesso dell’Hermitage (o Ermitage).

Questa è stata la tappa più culturale del nostro tour. L’Hermitage è un luogo assolutamente da visitare una volta nella vita: non solo perché ospita una delle più vaste collezioni d’arte al mondo, ma anche per la sua architettura e la sua storia.

In realtà si tratta di complesso architettonico formato da cinque palazzi l’uno accanto all’altro: il Palazzo d’Inverno (residenza imperiale degli zar), il piccolo Hermitage (letteralmente “piccolo eremo”, voluto dalla zarina Caterina la Grande come suo personale luogo di rifugio quando voleva isolarsi dalla corte per rimanere con pochi intimi; aveva addirittura un sistema di piccoli montacarichi per le vivande che consentiva di fare giungere cibi e bevande in tavola dalle cucine poste nel seminterrato, senza che la servitù potesse vedere la zarina e i suoi ospiti), il Grande Hermitage, il nuovo Hermitage ed il teatro dell’Hermitage (un piccolo teatro, tuttora funzionante).

Julia ci ha spiegato che, anche se si dedicasse un solo minuto a soffermarsi su ogni opera d’arte esposta, non basterebbe un anno per visitar completamente il museo (e, oltre alle opere esposte, ce ne sono molte di più conservate negli archivi e depositi non visibili al pubblico!).

A noi che siamo profani di arte sono state particolarmente utili le spiegazioni della nostra guida, altrimenti non avremmo potuto apprezzare molto in quanto il posto è molto ampio e ci saremmo stancati subito.

Ci ha colpito in particolare un enorme orologio a forma di pavone contenente un meccanismo che, allo scoccare dell’ora, fa muovere la testa e aprire la coda come se fosse vero (incredibile, se si pensa che risale alla seconda metà del 1700).

Come già detto: l’Hermitage è un museo immenso e anche se sono a disposizione l’audioguida vi consigliamo di fare una visita guidata, sarebbe un peccato non apprezzare appieno la potenzialità di questa attrattiva. Nel caso ne abbiate bisogno qui sotto vi lasciamo alcune proposte di Civitatis solo per visitare l’Hermitage.

Giro in battello sul fiume Neva e sui canali di San Pietroburgo.

La fase finale del tour è stato un giro in battello, con audioguida in varie lingue, che ci ha portato lungo la Neva e sotto i suoi ponti, all’esterno della Fortezza di San Pietro e Paolo e tra i canali della città.

E’ stato molto interessante e rilassante, per proteggerci dal freddo sono a disposizione delle coperte, ma se proprio non si riesce a sopportare la temperatura si può scendere in coperta e ammirare il panorama dall’interno.

Nel caso abbiate pochi giorni a disposizione per visitare San Pietroburgo vi consigliamo questo tipo di tour, noi avevamo a disposizione due giorni e mezzo e il giorno successivo abbiamo deciso di vedere meglio ciò che ci aveva colpito o le zone che non avevamo ancora visitato.
Altro vantaggio di avere una guida è che la nostra accompagnatrice con fare molto carino ci ha fatto saltare tutte le lunghe file chiedendo agli addetti ai lavori di aprirci i tornelli o di farci passare avanti!

