
Viaggio studio in Irlanda.
Un viaggio studio all’estero, in Irlanda, per imparare la lingua inglese è un’esperienza unica per una ragazza di qualsiasi età.
Questo non vuol dire che ci siano solo risvolti positivi, per questo vi raccontiamo l’esperienza di Rebecca e per poter trarre il meglio da qualsiasi situazione.

Tutti sappiamo quanto sia importante la conoscenza della lingua inglese, sia per lavoro, ma ormai e soprattutto per arricchire le nostre esperienze personali: prima la si impara tanto meglio è. Il modo migliore per imparare una lingua straniera è di andare direttamente nella patria dei madre lingua e per questo ci vengono in soccorso associazioni linguistiche, agenzie di viaggi specializzate e scuole medie inferiori e superiori.
Cosa abbiamo scelto.
Rebecca è partita per Dublino nel luglio 2018 con un viaggio di due settimane organizzato dalla sua scuola media e una scuola media “gemellata”, che si appoggiano ad una agenzia di viaggi esterna specializzata.
Il vantaggio di scegliere l’offerta della scuola che si frequenta non è dal punto di vista economico (i prezzi offerti dalle varie società sono più o meno in linea), ma è avere come punto di riferimento un insegnante che si conosce bene e sapere già chi saranno i compagni di avventura.
Alloggio.
I nostri ragazzi, in coppia o al massimo in gruppi di tre, sono stati ospitati da famiglie irlandesi che abitavano vicino alla scuola dove avrebbero svolto le loro attività, in modo che i ragazzi fossero autonomi nel recarsi a scuola a piedi.
Rebecca è stata ospitata, insieme a due sue compagne di classe, in casa di una coppia anziana, con cui facevano la colazione e la cena insieme, ma essendo persone di una certa età con abitudini ormai radicate, tendevano a spedirle presto nelle loro camere.
La scuola.
Prima di mandare i ragazzi nelle aule, hanno fatto un piccolo test, questo per poter avere dei gruppi omogenei con lo stesso livello di preparazione.

La mattina si svolgevano le lezioni teoriche da insegnanti madre lingua, le lezioni erano divise in 2: una lezione di grammatica e 1 di “gioco” in lingua.
I professori italiani che accompagnavano i ragazzi in questo soggiorno non partecipavano alle lezioni, ma erano comunque all’interno dell’edificio per qualsiasi richiesta da parte degli studenti.
Gli studenti pranzano all’interno della scuola, secondo Rebecca il menù non era niente male, calcolando come sono abituati a mangiare là.
Nel pomeriggio erano previste delle attività, che spaziavano dal laboratorio artistico, al canto , danza irlandese o la chat zone (un’ora in cui si legge un testo e si parla di esso) , ma queste attività non erano organizzate tutti i giorni, quando non previsti si andava in centro Dublino a visitarla.
Le gite.
Tre pomeriggi a settimana erano previste delle escursioni per Dublino, con spostamenti sui mezzi pubblici, accompagnati dai professori italiani.

Tutte le gite erano già programmate e hanno sempre avuto delle guide che davano informazioni, in inglese, ai ragazzi sui vari luoghi visitati.
Oltre alle escursioni in luoghi prestabiliti i ragazzi hanno avuto anche delle serate libere, sono andati, sempre con gli accompagnatori italiani, a fare shopping, al mini golf, e a fare un pò di salti sui tappeti elastici.
I ragazzi, nel week end, hanno fatto una gita fuori porta, sempre in Irlanda, ma non a Dublino, con alloggio in un hotel.
Non entriamo nel dettaglio delle attività extra studio perché queste sono differenti dall’anno precedente, questo per non rendere tutti uguali i viaggi e non annoiare i ragazzi che ripetono l’esperienza ogni anno.
I nostri pro.
Il vantaggio di questa esperienza è che il ragazzo che affronta questa avventura dovrà cavarsela da solo:
- non ci saranno i genitori a dirgli cosa fare, quindi se non si piega da solo le magliette dovrà indossarle stropicciate;
- se, generalmente, è una persona che si lamenta del cibo che gli viene offerto avrà due settimane difficili dal punto di vista alimentare… almeno che non decida di intraprendere una dieta respiriana;
- dovrà avere cura dei suoi averi, nostra figlia è tornata a casa senza la giacca di jeans (e il luglio irlandese non è come quello italiano).
- Avrà modo di scoprire nuovi luoghi vedendoli dal suo punto di vista, senza essere influenzati dal punto di vista di noi genitori.
I nostri contro.
Lo scopo del viaggio studio in Irlanda è di imparare o di aumentare la propria capacità nella lingua inglese, non è esattamente quello che accade davvero in questi casi. Dal punto di vista teorico andranno avanti, ma tenderanno a parlare italiano in classe (non sono servite a molto le penalità degli insegnanti della scuola), durante le gite e le attività libere (se un ragazzo è timido chiederà ad un amico di intercedere con i commessi) e in casa (gli ospiti chiedevano alle nostre ragazze di parlare in inglese, ma queste parlavano in italiano a vantaggio della compagna con un livello più basico).
Questo non vuol dire che parleranno solo italiano, ma l’inglese pratico sarà minimo e questo se si tratta di una persona spigliata; invece un ragazzo timido difficilmente si approccerà a una commessa per chiedere informazioni, ma manderà un amico.
Considerazioni finali.
Vale la pena far intraprendere un viaggio studio al proprio “bambino”? Non esiste una sola risposta!
Come abbiamo detto sopra, il ragazzo si rende più autonomo e inizia a muoversi con le proprie gambe e, cosa molto importate, avrà modo di allacciare nuove amicizie.
Se l’unica finalità da questo viaggio studio in Irlanda è che vi aspettate che dall’aereo scenderà un adolescente che parlerà l’inglese meglio di un londinese… mi dispiace dirvelo, ma optate per altro!

